BANDI E FONDI DESTINATI AL RANDAGISMO FELINO:
CHIEDIAMO PIU’ ASCOLTO E CONFRONTO ALLE ISTITUZIONI
EporediAnimali si occupa di randagismo su un territorio che si estenda da Viverone a Ceresole Reale, da Caluso a Gressoney, un servizio erogato da pochi volontari ai cittadini canavesani e finanziato al 75% da donazioni private.
Per aumentare l’incisività delle nostre azioni, abbiamo chiesto al comune di Ivrea l’istituzione di una delega al benessere animale, proposta accolta e realizzata dalla nuova giunta. Purtroppo, in un anno e mezzo, non siamo riusciti a instaurare il rapporto di collaborazione e coinvolgimento sperato e utile alla gestione pragmatica del randagismo felino sul territorio eporediese. Inoltre, in questo momento vige una maggiore confusione poiché sono stati anche variati i nostri uffici comunali di riferimento, sportelli che ci avevano seguito per otto anni nell’espletamento burocratico essenziale.
L’assenza di dialogo ha portato a una situazione paradossale: il primo e unico bando nella storia del randagismo piemontese, bando dedicato espressamente alla gestione del randagismo felino e ottenuto dalla collaborazione dei volontari di EporediAnimali con la giunta regionale (essenziale la nostra presenza in qualità di partner che ha aumentato il punteggio in regione per l’erogazione dei fondi al comune) è stato impiegato per un progetto con tutt’altra finalità sociale (progetto Gatti Galeotti destinato ai detenuti), senza alcun vantaggio per i numerosi animali in difficoltà, che quotidianalemente assistiamo.
Di fatto, i 14.000 euro previsti per le finalità dell’associazione sono destinati a tutt’altro.
Chiediamo al comune:
-di rivedere e definire meglio gli incarichi della delega al benessere animale in quanto sono indispensabili fiducia collaborazione tra le parti e, nella nostra ventennale presenza sul territorio, abbiamo sempre cercato di coinvolgere e informare l’amministrazione di progetti e necessità, allo scopo di sviluppare una maggiore sensibilità e partecipazione. Eporedianimali ha tenacemente cercato un dialogo costruttivo.
-di riportare la gestione burocratica agli uffici precedenti, già ampiamente formati sull’argomento
-di sospendere il progetto “Gatti Galeotti” e riformularlo per ricondurre la destinazione dei fondi allo scopo per il quale i volontari si sono spesi negli ultimi anni tramite numerosi incontri con gli assessori regionali.
-di instaurare un significativo dialogo nella progettazione del futuro gattile, che dovrà rispondere alle reali necessità etologiche degli animali e organizzative dei volontari